Tra Lufthansa e i dispositivi AirTag sembra esser tornata la pace. La compagnia di bandiera tedesca era stata infatti l’unica a vietare di inserire i dispositivi di localizzazione nei bagagli da stiva, ufficialmente per motivi di sicurezza. Oggi è arrivato finalmente il via libera all’utilizzo.
Lufthansa aveva giustificato il divieto appellandosi ad una norma dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO) secondo cui sia le piccole batterie a bottone CR2032 che i trasmettitori Bluetooth Low Energy (BLE) presenti negli AirTag Apple potevano rientrare nelle merci pericolose, quindi incompatibili per il trasporto.
Un provvedimento contestato a lungo dai possessori del dispositivo perché le batterie presenti sono quelli agli ioni di litio che non sono vietati da nessun vettore aereo. Stesso discorso per i trasmettitori Bluetooth che non presentano alcun pericolo per la sicurezza.
Oggi, dopo una direttiva pubblicata dall’autorità di regolamentazione tedesca (LBA) secondo cui non esisterebbe rischio alcuno per la sicurezza derivante dagli AirTag, Lufthansa ha finalmente ceduto dando il via libera all’uso.
Perché Lufthansa aveva vietato gli AirTag?
Ma allora se non c’erano pericoli per l’utilizzo del dispositivo di localizzazione, come mai la compagnia tedesca ne ha vietato l’uso trincerandosi dietro la scusa del rischio per la sicurezza?
Dietro ci sarebbe una politica aziendale e null’altro. Soprattutto a causa dei ritardi che Lufthansa accumula nel recuperare bagagli smarriti dei suoi passeggeri nonostante sappiano la localizzazione grazie al dispositivo. Normalmente i bagagli smarriti vengono restituiti entro 48/72 ore ma con la compagnia tedesca, a corto di personale per tutto il 2022, questi tempi si sono allungati e di molto.
Vietando gli AirTag ha impedito che passeggeri fastidiosi assillassero i reparti bagagli pretendendo la restituzione del bagaglio smarrito in tempi celeri. Per chi non conoscesse gli AirTag, sono dei dispositivi prodotti da Apple e collegabili con iPhone, iPad o iPod touch, che consentono di tracciare facilmente oggetti dei possessori al cui interno è presente il dispositivo. Esso si presenta come un piccolo disco.